BUSCADERO – Paolo Carù
“Fabrizio Poggi è un sognatore. Un grande sognatore. Ed ama la musica .
Fatto raro al giorno d’oggi . Sempre più raro.
E Mercy è la prova del suo amore profondo nei riguardi della musica.
Un disco prezioso, pensato e desiderato per anni, ed alle fine portato a termine tra mille difficoltà.
Un disco splendido opera di un musicista italiano che avrebbe dovuto nascere nel Mississippi e non in provincia di Pavia. Ma, come tutte le persone che vogliono raggiungere una meta, portare a termine un opera, Fabrizio ha lottato e vinto la sua battaglia. Un lavoro di grande sensibilità in cui cuore e amore vanno di pari passo ed a cui hanno voluto aderire musicisti di caratura internazionale come Garth Hudson (The Band), Rob Paparozzi, Ponty Bone, Donnie Price e Seth Walker. Ma, malgrado i nomi altisonanti, sono i Chicken Mambo a fare la differenza. Mercy è un disco di gospel e blues, interpretato in modo personalissimo: non c’è una nota fuori posto, non ci sono sbavature, le canzoni sono rilette in modo assolutamente personale. A contatto con una materia piena di fascino e così antica, Poggi ha saputo plasmare le canzoni attraverso la sua visione musicale, senza copiare nessuno degli originali. Sembra impossibile ma brani come John The Revelator, Will The Circle Be Unbroken, Jesus On The Mainline, Nobody’s Fault But Mine hanno una nuova veste, sono rifatte, quasi reinventate: tutto questo però mantenendo la loro forza interiore e la capacità di commuovere. Musica che proviene dal cuore, che va dritta dentro di noi, che tocca i sentimenti più profondi.
Mercy è la chiave di lettura per capire il percorso di un musicista che non ha mai mollato, che ha continuato imperterrito per la sua strada, che ha ripreso il filo della sua band e l’ha riportata in studio dopo un lungo periodo di silenzio. Le 18 canzoni che lo compongono sono tutte tradizionali, o sono dei tradizionali riadattati da grandi del blues e del gospel. Oltre un’ora di musica in cui l’armonica di Poggi, le voci degli ospiti, e i suoni diretti dei Chicken mambo creano una atmosfera di grande intensità. Dagli accordi di Hudson che ci porta in chiesa alla domenica con le sue tastiere in Mercy al trascinante Walkin’ Blues (Robert Johnson) in cui Rob Paparozzi brilla all’armonica e presta la doppia voce, comincia il viaggio nel profondo Sud secondo Fabrizio e i suoi ragazzi.
Ponty Bone rende ancora più gradevole Needed Time con gli accordi della sua fisarmonica, mentre la melodia scorre amara e suggestiva. You Gotta Move, un classico blues del Reverendo Gary Davis viene riletto con grande intensità dal leader, con le voci della band alle sue spalle, mentre Nobody’s Fault But Mine ha il passo del grande blues. Il disco prosegue su questi livelli regalando emozioni forti. Iniziando dalla folk ballad Wayfaring Stranger, distillata sulle note malinconiche dell’armonica del protagonista, proseguendo con la trascinante Down By The Riverside, un classico del gospel che il nostro mischia con un’aria folk abbellita dalla fisarmonica suonata da Bobby J. Sacchi (Roberto per gli amici). People Get Ready, il capolavoro di Curtis Mayfield viene trasformata in un gospel con un prezioso gioco di voci, mentre l’armonica di Poggi ricama note ed anche se dura una manciata di secondi è un piccolo gioiello. This Train viene guidata dall’armonica del protagonista mentre Will The Circle Be Unbroken perde la sua aura country per diventare bluesy e gospel, con la fisarmonica di Ponty Bone che si pone di fronte all’armonica di Fabrizio. Amazing Grace, prima versione, è un canto di lavoro (si sentono i picconi come in una vecchia canzone di Johnny Cash, Legend of John Henry’s Hammer). Jesus On The Mainline, una canzone che, dopo la scoperta di Cooder ha fatto negli anni settanta, è diventata una sorta di inno liberatorio, viene trasformata da Poggi in un canto di lavoro, con la band che lo segue fluida e le voci che si accavallano attorno alla sua. Versione affascinante che non perde colpi anche se si deve confrontare con alcuni dei più grandi interpreti della nostra musica. La seconda apparizione di Garth Hudson, questa volta con la moglie Maud, avviene nella sweet and lovely I Want Jesus To Walk With Me, un gospel di rara bellezza, pieno di sentimento (e la fisarmonica di Hudson è un abito regale). Precious Lord chiude il disco in modo suggestivo lasciando grande spazio all’armonica mentre una chitarra ricama sul fondo, fino all’entrata della voce. Poi ci sono quattro bonus tracks e non mancano le sorprese. John The Revelator è, ancora una volta, splendida. Come Jesus On The Mainline ci porta in mezzo ai braccianti, con le voci che si accavallano e Garth e Maud Hudson che rendono il tutto ancora più affascinante. Cross Road Blues (Robert Johnson) vede la partecipazione del bluesman bianco Seth Walker ed è un brano tosto, dall’andamento elettrico, ma sempre ingentilito dalle magie di Poggi e dalla sua armonica. The Soul Of A Man (il tradizionale reso celebre da Blind Willie Johnson) e una seconda versione di Amazing Grace, introdotta da un piano, chiudono un disco tanto bello quanto inaspettato.
Disco consigliato Buscadero – 4 stelle
BUSCADERO – Junior bonner choice
“Poggi e i suoi Chicken Mambo hanno compiuto un miracolo. Mercy è un disco di grande spessore che meriterebbe ben altre citazioni ed elogi. Purtroppo Fabrizio è italiano, non è nato nel Mississippi, ma la sua musica fa comunque la differenza. Mercy è un disco di grandi sentimenti, con il blues ed il gospel rivisitati con una finezza e una profondità che abbiamo ascoltato di rado. Sono della partita musicisti come Garth Hudson, Seth Walker, Ponty Bone, Donnie Price etc.”.
FB FOLK BULLETIN – Andrea Del Favero
“Mercy è un disco di rara bellezza, costruito con il raziocinio del musicologo e del profondo conoscitore della storia della musica nero-americana e il trasporto dell’innamorato. Un atto d’amore a una delle espressioni più sincere e misconosciute della musica americana che va sotto il nome di spiritual… Al di là degli ospiti di grande rilievo, che contribuiscono a dare al disco un grande spessore e un respiro autentico della storia di questa musica, grazie anche all’ottima scelta dei brani, sono proprio i Chicken Mambo che con grande onestà intellettuale seguono e sostengono Fabrizio in questo progetto. Il risultato è un disco emozionante e sincero, a lungo pensato e realizzato a dovere… Semplice ed efficace la grafica, impreziosita nella versione italiana da un secondo libretto che raccoglie approfondite spiegazioni dei brani.
Che c’è da dire di più? Oltre un’ora di ottima musica, quattordici pezzi più quattro bonus tracks valgono un immediato acquisto…”
ROCKERILLA – Edoardo Frassetto
Non conosco Fabrizio Poggi da molti anni. Un vero peccato. L’ho visto suonare ad un’edizione del Folkest a Spilimbergo, in provincia di Pordenone, e sono rimasto stupito dalla sua abilità nel suonare l’armonica a bocca. Uno strumento di cui conosce benissimo anche la storia…. Fabrizio non è solo un bluesman nelle intenzioni e nelle azioni, ma uno che ti scalda il cuore quando parla e scrive dei suoi viaggi negli Stati Uniti, dei veri e propri pellegrinaggi dedicati alla musica, una possibilità in più per lui di immergersi completamente nel blues. Con “Mercy” porta a compimento il suo disco più bello e curato, di sicuro musicalmente, ma anche grazie ad un digipack stupendo che comprende un libretto che spiega tutte le canzoni proposte. Si tratta in gran parte di traditional americani, dei veri e propri classici, dei brani immortali, rivisti con un tocco gospel e una sensibilità quasi religiosa. Troneggia la sinuosità dell’armonica di Poggi, troneggiano i Chicken Mambo, una band che molti vorrebbero avere al proprio fianco, troneggiano gli ospiti presenti, tra cui il grande Garth Hudson, uno che con The Band ha segnato un pezzo della storia della musica americana. Nel complesso un’unione spirituale, non solo delle session di registrazione. Un disco italiano di blues come non se ne sentiva da troppo tempo. Voto 9/10
www.bielle.org – Luca BorderWolf Vitali
Il ragazzo che suonava la sua armonica sotto il cielo del sud è cresciuto. Dall’ultimo album in compagnia dei Chicken Mambo son passati dieci anni, anni passati viaggiando alla ricerca, alla riscoperta e alla salvaguardia delle musiche e delle liriche popolari del proprio Paese (vedi il progetto Turututela, con due ottimi dischi all’attivo) e a scrivere testi sull’armonica. Ma sono stati anche anni bui, nei quali c’è stata molta “pioggia nel suo cuore”; eppure proprio questa pioggia ha permesso alle canzoni di “Mercy” di germogliare. La sua stessa musica lo ha guarito, così come la musica del ragazzo di cui sopra “guariva” chi lo ascoltava.
Spesso è proprio “riportando tutto a casa” che si trova la forza di ripartire dopo i momenti tristi. Già, la casa di Fabrizio Poggi è sì la Lombardia dei Turututela, ma anche la Louisiana, il Texas, il Mississippi dei Chicken Mambo. La casa di Fabrizio Poggi è in qualsiasi posto ci sia gente disposta a suonare e cantare con passione e cultura. E addirittura stavolta il viaggio rigeneratore non è stato nella solita direttrice est-ovest lungo le Interstate 10, 20 o 40 ma, al contrario, fino a Woodstock, fino alla mitica Big Pink dell’amato gruppo The Band, con Garth Hudson che impreziosisce con la sua presenza un già di per sé prezioso disco (appare nella title track e nelle splendide versioni di “John The Revelator” e “I Want Jesus To Walk With Me”).
Le “dusty roads” sotto il cielo del sud degli States non sono diverse da quelle che ci sono nelle nostre campagne, il sudore dei lavoratori nei campi di cotone non è diverso da quello delle nostre mondine o dei nostri contadini, le lacrime di una persona rimasta sola sono uguali ad ogni latitudine, il sangue di chi muore sul lavoro o sul campo di battaglia è sempre rosso. È da questo sudore, da queste lacrime, da questo sangue, che arrivavano le folk songs dei Turututela, e sempre da lì arrivano questi spiritual-blues.
È incredibile come gente che risponde al nome di Seth Walker (in “Cross Road Blues”), Rob Paparozzi (Blues Brothers Band e Blood Sweat & Tears, alla voce in “Walkin’ Blues” e “Nobody’s Fault But Mine”), Donnie Price (bassista per Willie Nelson e Jerry Jeff Walker), Ponty Bone (leggenda texana della fisarmonica al pari di Flaco Jimenez e Joel Guzman), oltre ai coniugi Hudson (Garth e la moglie Maud), si sia fatta in quattro per essere in queste sessions. Ma se siete soliti fare le vostre vacanze nel sud degli Stati Uniti, non di rado vi verrà chiesto se conoscete Fabrizio Pogghi (pronunciato proprio così, non è un errore), perché anche chi l’ha visto una sola volta su un palco ben difficilmente se lo dimentica.
Ma sono i Chicken Mambo tutti, a rendere eccezionali performance in “People Get Ready”, “Down By The Riverside”, “Jesus On The Maialine”, “Amazing Grace” (ascoltate il piccone che batte e dà il ritmo): del resto Maurizio Fassino (chitarre) è con Fabrizio da una vita, Francesco Garolfi (chitarre, lap steel e mandolino) è stato compagno di viaggio di Poggi negli U.S.A. in più di un’occasione, e Bobby J. Sacchi (accordion), Roberto Re (basso) e Stefano Bertolotti (batteria) completano una formazione molto affiatata; in più va citata la voce “nerissima” di Betti Verri in tre brani.
Posto alla fine del disco c’è un frammento di una vecchia versione di “Amazing Grace”, per dare un senso di circolarità al tutto, per racchiudere tutto in un cerchio, musica, amicizie, bevute in compagnia: “Will The Circe Be Unbroken”.
www.ilpopolodelblues.com – Salvatore Esposito
Fabrizio Poggi non ha bisogno di presentazioni per lui parla la sua carriera musicale costellata da successi e prestigiose collaborazioni, una carriera fatta di grande artigianato ora applicata alla musica popolare ora al blues e con risultati sempre sorprendenti. Negli ultimi anni a causa di alcuni problemi di salute prima e poi le grandi energie profuse per i Turututela, il progetto Chicken Mambo era stato messo in stand by e a distanza di quasi dieci anni, rieccoli insieme per un disco di grande qualità come Mercy. In questi anni comunque Fabrizio Poggi non aveva mai abbandonato il blues come dimostrano due ottimi libri sull’armonica e uno splendido disco acustico, ma stava solo aspettando il momento giusto per piazzare una nuova zampata con la sua storica band. Per farlo c’è stato bisogno di pianificare tutto per il meglio, si è scelto di partire dalla storica base di Pavia per poi sviluppare il lavoro negli States dove sono state aggiunte altre incisioni. L’ascolto rivela un disco sorprendente in cui il soul, lo spiritual e il blues diventano strumento per esprimere tutta la gratitudine di un uomo per essere uscito “da un buco nero” in cui era caduto ed aver ritrovato la vita. Mercy raccoglie quattordici brani e quattro bonus track, tutti provenienti dalla tradizione blues, spiritual e soul, nella quale Fabrizio Poggi si è rifugiato negli ultimi anni riscoprendone l’azione terapeutica e consolatoria. Non è un caso che in ogni singola nota si avverta tutta l’ispirazione con la quale ha approcciato questi brani, non è un caso che queste canzoni siano diventate il veicolo dei suoi sentimenti più intimi come dimostra la sua voce calda, pacata ora malinconica ora profonda e confessionale. Emerge così la visione che Fabrizio ha del blues, ovvero come qualcosa di assolutamente legato all’anima più che ai confini, qualcosa che nasce da dentro. Per chi ha amato i dischi dei Chicken Mambo, Mercy, sarà certamente spiazzante perché i ritmi cajun hanno lasciato posto alla potenza dello spiritual, ma tutto sembra aver seguito un rigoroso percorso artistico di cui questo disco ha tutta l’aria di essere una tappa importante. Al fianco di Poggi, ritroviamo dunque i Chicken Mambo nella loro ultima line-up che vede protagonisti Maurizio Fassino, Bobby J. Sacchi, Francesco Garolfi, Roberto Re, Stefano Bertolotti ma anche una nutrita schiera di ospiti come Garth & Maud Hudson, Rob Paparozzi (armonica), Ponty Bone (fisarmonica), Stefano Intelisano (organo), Seth Walker, Donnie Price, nonché un eccellente coro soul composto da Luigi Grechi, Betti Verri, i Sacher Quartet, Giovanni Lanfranchi, Marco Rovino, Davide Giorgi, Erica Opizzi, Mauro Sbuttoni. Il disco si apre con Mercy un brano dal forte impatto soul con l’organo di Garth Hudson assoluto protagonista della scena, seguono poi Walkin’ Blues con l’armonica di Rob Paparozzi e Needed Time con la fisarmonica di Ponty Bone, ma il meglio arriva con le strepitose versioni di Noboby’s Fault But Mine, Wayfaring Stranger e This Train. Non mancano i classici del genere soul spiritual come People Get Ready, Will The Circle e Amazing Grace, ma la splendida Jesus On The Mainline è senza dubbio uno dei vertici del disco. A completare un disco di grande pregio ci sono I Want Jesus To Walk With Me e John The Revelator, quest’ultima direttamente dal repertorio dei Basement Tapes di Bob Dylan & The Band con Garth & Maud Hudson che accompagnano Fabrizio, l’uno all’organo e l’altra alla voce. Anche se Mercy non cambierà la storia del blues, resta un disco cantato e suonato con il cuore e questo ci basta per definirlo come un piccolo gioiello.
“Itinerari e Luoghi” – Marco G. La Viola
Per Fabrizio Poggi “Mercy”è importantissimo. Non è infatti soltanto il suo nuovo disco blues dopo dieci anni, ma, come egli racconta con disarmante sincerità nelle note di copertina, sancisce la sua uscita dalla depressione, da quel “profondo buco nero” in cui era caduto e da cui si è salvato anche grazie al potere della musica. Ma perché la musica esplichi tutto il suo potere salvifico è necessario che essa sia dentro di te. Ebbene, Fabrizio Poggi il blues lo ha realmente in sé. Ed è per questo che “Mercy” suona così denso, sincero e forte. Così come è per le stesse ragioni che nomi importanti della musica americana, quali – per citarne due- Garth Hudson (The Band) e il fisarmonicista Ponty Bone hanno voluto partecipare al cd. Insieme a loro e ai suoi fidati e italianissimi Chicken Mambo Poggi ha quindi confezionato un disco bellissimo, che contiene ottime interpretazioni di standard spiritual-blues come “Amazing Grace”, “Will the circle be unbroken”, “Walkin’ blues”, “Nobody’s fault but mine”.
BUSCADERO rubrica “My favorite things” – Alessandro Galli
FABRIZIO POGGI & CHICKEN MAMBO – Mercy
JAM – Roberto Caselli
“…Un viaggio spirituale attraverso la musica che da sempre ama e suona. Questo è Mercy di Fabrizio Poggi, armonicista bravo e sensibile che ha voluto ripercorrere non solo musicalmente quel sentiero fatto di ansie, speranze e solitudini che è lo spiritual. Un lungo viaggio nel Mississippi, sulle tracce del mito del blues, ma anche di una sorta di illuminazione che si palesa nella ripresa di alcuni classici eseguiti davvero in modo superbo, grazie anche all’intervento di molti ospiti illustri. Verrebbe da consigliarlo a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa musica; al blues e allo spiritual che solo in apparenza possono sembrare antitetici. Non basta la matrice secolare da una parte e sacra dalla’altra a contrapporli: in entrambi i casi per concepirli occorre un’ansia esistenziale e una condizione di sofferenza personale che alla fine possono benissimo prescindere dalla finalizzazione religiosa o profana. In entrambi i casi, la condizione di precarietà dell’uomo viene magnificamente rappresentata e Poggi la fa emergere con maestria. Certo bisognerebbe citare la presenza di Garth Hudson alle tastiere, di Rob Paparozzi all’armonica, Ponty Bone all’accordeon, Seth Walker alla voce e di almeno un’altra decina di altri bravi comprimari, ma l’importante è sottolineare che il risultato è davvero apprezzabile”.
La Repubblica delle Donne – Marco Fecchio
“…Quasi una celebrazione della sua lunga carriera in queste 18 tracce, dove Fabrizio dà una sua personale e molto profonda versione di classici gospel e blues. Pavia e il Mississippi non sono poi così lontani…”
BLUES WAX – Eric Wrisley
“Continuo ad essere piacevolmente sorpreso dal blues che arriva dall’Europa, e in particolare dall’Italia. Con Mercy, Fabrizio Poggi e i Chicken Mambo, dimostrano di avere una straordinaria e profonda conoscenza del gospel blues sia nella sua forma che nei suoi contenuti. Sebbene abbiano trasmesso a queste canzoni un suono e un sentimento emotivo personale ed unico, il disco è tutto costruito intorno al vero spiritual afroamericano e al blues più tradizionale.
Molti dei brani prevedono ospiti speciali che si integrano perfettamente nella band. Un paio di composizioni vedono la presenza degli ottimi fraseggi delle fisarmoniche di Garth Hudson e Ponty Bone. Uno degli aspetti migliori del disco è quello che concerne le solide e convincenti parti vocali con Poggi e Francesco Garolfi che a turno prendono posto davanti al microfono. I due sono spesso supportati da altre voci che conferiscono un alone ancora più gospel all’intero disco.
Due sono le cose che mi hanno profondamente colpito: primo la sincerità della proposta… E poi le esecuzioni che sono piene di forza e commoventi. Il gruppo riesce sempre a mantenersi costantemente vicino al cuore delle canzoni anche quando prende strade diverse rispetto al brano originale.
Ho sempre associato il classico inno folk “Will the circle be unbroken” al mio corso di musica delle elementari (c’è qualcun altro che si ricorda di averne battuto il ritmo?). Qui il brano è completamente trasformato in un canto dolente. Garolfi fornisce una bellissima prova vocale, si aggiunge al coro, e il tutto sembra galleggiare dolcemente sul suono della fisarmonica.
Continuando lo stesso percorso, anche “Walkin’ blues” di Robert Johnson diventa un inno gospel in cui Poggi lascia l’armonica a Rob Paparozzi e alla band si unisce il Mercy Spiritual Choir creato per l’occasione. La magnificenza delle voci eleva enormemente il brano che prende una felicissima piega rispetto all’originale.
Dopo aver viaggiato per una settimana e mezzo con questo disco nella radio della mia macchina con le mie tre bambine sedute sul sedile posteriore, una di loro mi ha fatto notare che talvolta Poggi anziché cantare sembra parlare. Ha ragione, ma io penso che questo sia stato voluto da lui, proprio per conferire ai brani, tramite diverse proposte vocali, una maggiore enfasi drammatica. Ma questa è davvero una ben piccola critica rispetto ad un risultato di così grande eccellenza.
Voto 8/10
BUSCADERO rubrica “My favorite things” – Guido Giazzi
FABRIZIO POGGI & CHICKEN MAMBO – Mercy
Il BLUES – Silvano Brambilla
Mattone dopo mattone, Fabrizio Poggi con una “manodopera di musicisti qualificati” è riuscito nel suo intento, realizzare la sua “chiesa nel bel mezzo di un crocicchio, la Chiesa Della Misericordia Del Soffio Dell’Anima”. Ed è lì in quel luogo dell’immaginario collettivo che ’armonicista/cantante ha voluto celebrare la definitiva rinascita come uomo e musicista, dopo un periodo buio per problemi personali. Poggi con questo cd ha realizzato la sua opera più sentita, desiderata e impegnativa, basata su quella seducente commistione di gospel e blues; lo ha fatto richiamando accanto a sé il nucleo dei Chicken Mambo e coinvolgendo musicisti americani del calibro di Garth Hudson (ex The Band), Ponty Bone, Rob Paparozzi, Donnie Price e Seth Walker. Le diciotto cover, sacre e profane, sono cantate e suonate da Fabrizio con sensibilità e pathos, accompagnato in modo encomiabile da ogni musicista, nessuno escluso, il primo dei quali è il suddetto Garth Hudson che al piano e organo crea quell’atmosfera nella title tracks che ci catapulta nelle musica sacra, la quale di seguito dà lustro alla rilettura di “Walkin’ Blues”, fra il pacato canto di Poggi, la sua armonica, i Chicken Mambo … Per “Needed Time” il taglio è elettroacustico, sottolineato dal salubre soffio della fisarmonica di Ponty Bone; mentre è con accenti più ”blues la versione di “You Gotta Move” e la seguente “Nobody’s Fault But Mine”. Dalla breve ed espressiva “Wayfaring Stranger” per solo armonica e chitarra acustica, si passa a “Down By The Riverside”, lenta versione a più voci, armonica, fisarmonica chitarra acustica, percussioni e basso. L’attacco di “People Get Ready” dà sempre emozione per l’importanza della canzone del grande Curtis Mayfield, Fabrizio ne accenna l’inizio, per passare a “This Train” che conduce ottimamente con l’armonica… Ancora un’altra traccia breve e significativa, si tratta di “Amazing Grace”, dove sono stati aggiunti i “ritmi” del lavoro degli schiavi sotto all’armonica e alla chitarra elettrica. Molto bella è “Jesus On The Mainline” e qui tutti i Chicken Mambo meritano un altro elogio, come Garth Hudson alla fisarmonica e sua moglie Maud alla voce per l’intensa “I Want Jesus To Walk With Me” cantata con emozione da Poggi, il quale poi “narra” Precious Lord” e suona l’armonica accompagnato dalla chitarra acustica. Le quattro bonus tracks si aprono con “John The Revelator” da i Chicken Mambo e i coniugi Hudson, mentre Seth Walker è una delle voci soliste nell’elettroacustico “Cross Road Blues”. Buona è anche la nuova versione in gruppo di “The Soul Of A Man” prima della chiusura del cd con “Amazing Grace 1993”, solo per armonica e piano. “Mercy” è il lavoro più bello e completo di Fabrizio Poggi.
www. rootshighway.it – Matteo Fratti
Se volessimo cercare degli aspetti positivi della globalizzazione, potremmo annoverare tra questi il fatto che Fabrizio Poggi ha incontrato Garth Hudson, direttamente. Chissà se quegli neppure l’avesse mai immaginato, quando tanti anni fa vide per la prima volta al cinema The Last Waltz, il fantastico addio dalle scene di The Band, rimanendone folgorato. Ma alla vera festa di S. Francisco nel ’75 c’era anche Muddy Waters, e la cornice un po’ si chiude se pensiamo che Scorsese (regista del film) avrebbe poi interamente dedicato al Blues (quello con la “B” maiuscola) la recente serie documentaristica del 2003 .e l’armonicista pavese avrebbe suonato finalmente “per davvero” col pianista di The Band! E’ un episodio dei tanti, che si accavallano alla vicenda compositiva di Mercy, l’ultimo dei Chicken Mambo e la rinascita personale per lo stesso soffiatore d’ance tra Ticino e Mississippi.
L’aneddotica incommensurabile di Poggi si dona allora in questo “grazie” anche con la sua testimonianza scritta, di supporto all’ascolto (nell’intenso booklet allegato alle reinterpretazioni dal repertorio del canzoniere popolare americano) con un generoso storytelling intorno a brani scelti, nel personalissimo rapporto che li lega all’interprete, il quale li rivive e ce ne offre un sensibilissimo approccio non soltanto musicale. Complice la band, con quello che potremmo definire il suo braccio destro, Francesco Garolfi, voce di alcune songs oltre che stupenda alternanza alle chitarre con lap steel o mandolino, e il resto degli amici (Maurizio Fassino all’acustica, la fisarmonica di Bobby Sacchi, Roberto Re al basso e Stefano Bertolotti alla batteria) pure con l’elenco innumerevole di ospiti a tesserne l’evidente resa sonora: l’uomo di The Band (con la moglie) in testa, ma anche Seth Walker o Stefano Intelisano, che contribuiscono a una riuscitissima Cross Road Blues tra le bonus di un album già di per sé prodigo, a quota diciotto tracks in versione “espansa”.
Ogni spiritual ha un profondo significato per Poggi, percepito oltre che nell’esauriente spiegazione della storia dietro ciascun pezzo, attraverso le soggettive che ne danno uno spessore interpretativo, sentito, unico, mai snaturato. Su tutte possa esserlo Precious Lord, per esempio, commovente nella sua storia di ultima canzone ascoltata dal Reverendo M.L. King come nella vicenda tormentata dietro la smisurata preghiera dell’autore Thomas Dorsey. Così Amazing Grace, altra celeberrima testimonianza della storia afroamericana in cui Poggi si immerge, traendone la medicina che fu di Blind Willie Johnson come di altri personaggi del popolo del blues alla ricerca della luce, tra peccato e redenzione, inferno e paradiso. “C’è qualcuno che mi sa dire cos’è l’anima di un uomo? Che cos’è davvero The Soul of A Man?” – dice Willie Johnson. Poggi afferma che: “non importa dove tu sia nato, quale sia la lingua che parli e il colore della tua pelle. Queste canzoni sono doni meravigliosi che qualcuno ha voluto regalarci per la nostra anima. E’ la musica giusta per reclamare a gran voce il nostro diritto alla pace, alla giustizia e all’uguaglianza. Sempre.e in ogni dove”. La risposta allora è di nuovo nella domanda stessa. In The Soul of a Man come in Nobody’s Fault But Mine, in Walkin’ Blues come in Needed Time o This Train, con Rob Paparozzi, Ponty Bone o Donnie Price, ascoltandole, si capisce: è dentro le canzoni.
“L’Isola che non c’era” – Antonello Furione
Se nel 2003 Wim Wenders nel suo documentario “The Soul of a Man” avesse potuto ascoltare questo disco, di sicuro sarebbe riuscito a dare un ulteriore colore al suo lavoro. L’ispirazione, la visione ed il contributo di un italiano si fonde a perfezione in questo disco nella più profonda capacità di esplorare le radici americane del blues. Lui è Fabrizio Poggi, cantante e armonicista apprezzato anche oltreoceano, musicista dotato di grande passionalità, semplicità e spontaneità. Misurarsi con un repertorio del passato implica necessariamente una ricerca, così dopo “Turututela”, dedicato alla musica popolare italiana, Poggi si confronta con le vere radici al blues perché, come diceva già Dylan, la tradizione non si ferma mai e va continuamente aggiornata e reinterpretata per evitare che muoia (e chi lo sa meglio di lui). In vive così il futuro ed il passato, l’armonicista suona la tradizione e la modernità ed i suoni diventano magici, profondi ed intensi. Le quattordici tracce e le quattro bonus track raccolgono nuove versioni di traditional rinfrescati, autentici, a tratti commoventi, aggiornati ad un sentire moderno.
È un disco di grande qualità, Poggi ha una voce pulita, confessionale, che risulta spiazzante al primo ascolto ma allo stesso tempo risalta ed innova. “Mercy” diventa qualcosa di assolutamente legato all’anima che traduce in musica un’azione terapeutica e consolatoria.
Il disco si apre con Mercy, un brano dal forte impatto soul con l’organo di Garth Hudson (The Band) assoluto protagonista della scena, ma il meglio arriva con le strepitose versioni di Noboby’s Fault But Mine, con Rob Paparozzi (Blues Brothers Band e Blood Sweat & Tears), Wayfaring Stranger e This Train. La splendida Jesus On The Mainline è senza dubbio uno dei vertici del disco. A completare un disco di grande pregio ci sono John The Revelator, direttamente dal repertorio dei Basement Tapes di Bob Dylan & The Band.
All’interno della chiesa stampata in copertina oltre all’anima di Fabrizio Poggi, ci sono anche i compagni di viaggio: gli strepitosi Chicken Mambo, grandi musicisti che insieme a Poggi curano magistralmente ogni singolo particolare (un esempio su tutti è il martello che batte su Amazing Grace). Come solo un grande artigiano della musica sa fare, Poggi viaggia alla ricerca, alla riscoperta e alla salvaguardia delle musiche e delle liriche popolari ed in “Mercy” ha trovato una potente alchimia per guarire tutti i cuori induriti dai tempi cupi che stiamo vivendo.
“Musica che gira”– MOTOTURISMO – Marco Borsani
“I percorsi di questo grande armonicista portano normalmente alla musica blues. In questo disco Fabrizio Poggi ci trasporta maggiormente con emozione verso le strade dello spiritual. I brani di questo suo ultimo lavoro, alcuni anche piuttosto conosciuti, sono interpretati e cantati, nonché suonati, con grande cuore e partecipazione sia da Fabrizio che dai prestigiosi ospiti presenti. Uno su tutti Garth Hudson, leggendario organista e fisarmonicista di The Band. Questo Mercy è davvero un disco prezioso.
AMADEUS – Riccardo Santangelo
Nell’anima spiritual del blues.
Un’ora; concedetevi solo un’ora del vostro tempo e assaporate l’incanto di questo disco di Fabrizio Poggi &Chicken Mambo. “E’ nella magia dello spiritual che è racchiusa l’essenza più pura del canto afroamericano”: così presenta il proprio lavoro il cantante e armonicista italiano. Ma in Mercy c’è soprattutto tanto blues, quello delle radici che in modo indissolubile si fonde con lo spiritual, e la scelta del repertorio da proporre va verso questa direzione: molti traditonal con incursioni nel catalogo di artisti come Robert Johnson (Walkin’ Blues), Blind Willie McTell (Nobody’s Fault But Mine), Sister Rosetta Tharpe (This Train) e Curtis Mayfield (People Get Ready). Mercy è un autentico e straordinario disco di blues, suonato in modo magistrale, da una band italiana che ha pochi rivali, anche oltreoceano.
“La Provincia” giornale di Lecco – Alessandro Casellato
Fabrizio Poggi & Chicken Mambo
“Mercy sa andare dritto al cuore”
E’ uscito “Mercy” (Ultra-Sound), il nuovo cd di Fabrizio Poggi & Chicken Mambo. Un lavoro intriso di atmosfere tipicamente blues come nello stile ormai affermato del gruppo, tuttavia fortemente influenzato da gospel: “Amazing Grace”, “I want Jesus to walk with me”, “Precious Lord”, tutti spirituals elaborati in maniera personale e fortemente riconoscibile. Tanti gli ospiti: Garth Hudson, Maud Hudson, Rob Paparozzi, Ponty Bone, Seth Walker, Stefano Intelisano e Donnie Price. Inoltre, l’armonica e la voce di Fabrizio Poggi sono un grande valore aggiunto per questo album di grande intensità e capace di raggiungere le corde segrete di tutti i cuori.
Comunicato stampa – Filippo Facco
Fabrizio Poggi: “Il mio blues va dritto al cuore”.
“Hey man, you touched my hearth!” gli disse una volta un’anziana signora afro-americana in un bar del Mississippi. Che soddisfazione per un italiano avvicinare alla musica blues una persona del posto. «Non sapeva nemmeno da dove venissi, ma non era importante – commenta lui – alcuni privilegi sono impagabili»… Non è il tipo da riempire uno stadio; Poggi preferisce andare al cuore di chi lo ascolta. La musica è questo per lui e l’esperienza americana, dove ha inciso tre dei nove album con il gruppo Chicken Mambo, glielo ha insegnato. Negli Stati Uniti, infatti, ha suonato con tanti grandi del blues, del rock e della canzone d’autore . “Mercy” è il suo ultimo disco spiritual, rilettura colta, intensa e commovente di alcuni dei più famosi brani della tradizione popolare d’oltre oceano.
«In Italia è venuto meno questo approccio alla musica – afferma – probabilmente a causa della mancanza di educazione a quest’arte». Non smetterà mai di ripetere che la musica è vita e che il blues è nato sulle note di canzoni conosciute da tutti. Poggi ha aggiunto solo il suo sentimento e la sua umanità e l’esito è una sonorità unica che penetra nel profondo. La sua voce è calda e malinconica e il risultato complessivo raggiunge e conquista le corde segrete di tutti i cuori, nessuno escluso.
La Prealpina – Carlo Colombo
L’anima dell’America profonda
Protagonista è Fabrizio Poggi, “il migliore interprete italiano di spiritual blues”. Il giudizio è di Guido Giazzi, direttore insieme a Paolo Carù della rivista Buscadero, tra le più qualificate in materia musicale: “L’ultimo album, Mercy, segna l’apice della carriera di Fabrizio – continua Giazzi. – È una reinterpretazione insieme originale e fedele di un genere, che gli è entrato nel sangue”. Fabrizio Poggi, leader dei Chicken Mambo, è un virtuoso dell’ armonica, con la quale si è esibito per molto tempo in America. Al suo fianco, anche il tastierista storico di Bob Dylan. “Suono blues da più di vent’anni – racconta Poggi. – Il motivo? Forse perché la mia generazione è cresciuta nel mito di Kerouac, Steinback, Bob Dylan. Per noi l’America era la libertà e il blues la libertà nella musica, almeno per me: libertà di esprimermi toccando parti profonde dell’animo umano. Una volta, nel Mississippi, dopo un’esibizione, venne da me una nera e mi disse: man, you’ve touched my heart. Cosa si può chiedere di più? Preferisco mille volte suonare per gente così, la loro musica, piuttosto che negli stadi”. Sarà per il garrire straziante dell’armonica, sarà per le storie che intercala tra una canzone e l’altra, sarà per quel parlare semplice di Dio, senza vergogna, proprio delle persone buone. La musica degli afroamericani suonata da Fabrizio Poggi palpita del sogno e del dolore di un’America nascosta: l’America degli ex schiavi, strappati alla loro terra, ai quali per troppo tempo è stato precluso il sogno americano… Ne ha bisogno quel popolo dal cuore grande, che ci ha emozionati con i suoi canti. Ne abbiamo bisogno anche noi, che guardiamo al di là del mare, alla libertà, al diritto che ogni uomo ha di essere felice.
Marco Artico RAI INTERNATIONAL Notturno Italiano
Buscadero, mensile d’informazione rock nelle edicole italiane da ventinove anni, inserisce Mercy fra le migliori uscite discografiche del 2008. Pensato, suonato e prodotto da Fabrizio Poggi & Chicken Mambo, è un delicato affresco dalle tinte scure sulla spiritualità nella musica afro-americana. Un album malinconico ed ispirato, sofferto e sincero,profondo e rigenerante che porta l’ascoltatore in viaggio nel sud degli States, fra campi di cotone, verso il confine tra sacro e profano. Fabrizio, armonicista e cantante,ha suonato con i più grandi artisti dell’rock internazionale: Garth Hudson, Willie Nelson, Willie De Ville e Richard Thompson, tra gli altri. E’ anche un appassionato di blues, conosce ed ha studiato quei personaggi che hanno contribuito a rendere popolare la cosiddetta “musica del diavolo” e Mercy è un lavoro completo che offre ai suoi ascoltatori raffinati arrangiamenti elettro-acustici e soprattutto storie di vita legate intimamente alle composizioni contenute nel cd. L’omogeneità del suono e le scelte attente ed originali sulla tracklist, rendono quasi impossibile stabilire quali sono i pezzi più riusciti. L’apertura del disco colpisce in profondità il critico e l’appassionato con la partecipazione dell’immenso Gart Hudson, tastierista di The Band, leggenda del rock americano e la presenza di Rob Paparozzi, frontman dell’ Original Blues Brothers Band e dei celeberrimi Blood Sweat & Tears. Molto coinvolgente anche Needed Time che Poggi ha imparato,in uno dei suoi viaggi americani, da Eric Bibb, resa ancor più emozionante ed evocativa dalla fisarmonica di Ponty Bone, altro illustre ospite. Chi è in cerca di spiritualità, di sentimenti eterni,di anima non dimentichi di comprare Mercy; trascorrerà sessantadue minuti di interiorità e pace, “down by the riverside”, lì oltre la sponda del fiume, dove c’è giustizia, libertà e serenità per tutti.
Hanno detto di noi:
Blues Revue says: “Poggi is a terrific harp player and a good singer whose own songs match up well with the covers, and the band is tight and tasteful…”.
Easy Reeding (Official Hohner Magazine) says: “ Heroes & Friends” it’s a great CD that certainly crosses geographical and cultural boundaries…”.
Real blues says: “Fabrizio Poggi is a good harmonicist and a great vocalist as demonstrated on this album…And as for Chicken Mambo it is safe to say that it is one of the tightest little bands I’ve heard in a long time, very much in synch with vocals, rhythm , displaying all the class that a great backup band should… “Sweet cajun flower” is a really beautifully done ballad…”
Harmonica World says: “A great band of traditional and original sounds…The sound of musicians having fun playing the music they love…”
Blue Suede News says: “Good stuff…”
Blues Access says: “Poggi’s ecletic tastes grow on you with each listen …”
Soul bag (French musical magazine) says: “A joyful and interesting record…Fabrizio Poggi is a good harmonica player and singer…”
Stand by me (English “stand by me” club newsletter) says: “…In this record we can find with pleasure a personal, extended and well arranged version of our beloved song… Fabrizio Poggi is a fine harmonica player and a really good singer…”.
Bruce Iglauer of Alligator Records says:
“These guys are really good! The musicianship is strong and the playing and arrangements are very tasteful… my very sincere compliments to the band for the fine CD and their originality of vision…and believe me when I say I am not usually generous with compliments like this…”
David Goodman – Modern Twang says: “Texas sound, great music, great supporting cast, and fine
accordion: what more could anyone ask for?”.
Jan Janssen – Real Roots Cafè- Holland says: “…an album absolutely extraordinary. European roots rock with a little Cajun and Tex-Mex influences, in brief, music with feeling…”.
“Roots Town Music Magazine – Belgium” says: “…A soundtrack for a road movie…”.
”Folk Roots” – England” says: “…Fabrizio and his Chicken Mambo men certainly have spirit for Texas music, call it grade A Chicken Mambo ..”.
Local Flavor, Austin Texas says: “This is a beautiful cd”.
Marc Bristol of “Blue Suede News Magazine” says: “…well-written songs performed nicely…”
Claudio Giuliani – Buscadero (Italian musical magazine) says: “…14 tunes exuberant and sincere, that deserve to be listened…”
Corriere Della Sera (Italian national pubblication) says: “The band provides fun with a strong taste of
Tabasco and blues”.
La Repubblica (Italian national pubblication) says: “ The dynamic Fabrizio Poggi gives us his original interpretation of Professor Longhair and Slim Harpo.
Richard Thompson says: “Great harmonica playing!!!”.
Zachary Richard says: “ Fabrizio Poggi is my favorite Italian harmonica player!”.
I vostri commenti, le vostre e le nostre emozioni:
“CONGRATULATIONS on the release of MERCY!
It was a pleasure to meet you. Hope we can work together again soon.
Love you like crazy!!!”.
Maud and Garth Hudson
“…Grazie di cuore in particolare per la meravigliosa cascata di note, emozioni, sensazioni, puri sussulti che da tempo, molto tempo, non provavo ascoltando un disco come questo.
Versioni meravigliose, Needed Time, Jesus on the mainline, John the Revelator, People get ready… Sembra di vedere scorrere le immagini di un vecchio film in bianco e nero con la splendida purezza del suono di questo album a far da soundtrack.
Un gioiello assoluto.
Che Dio vi benedica per la forza che avete avuto nel tener duro in tutti questi anni.
Vi porto con me nel cuore…”.
Marcello Matranga
“…I just received your new CD today and I think it’s just great. I love it.
For a moment I thought all of the Blues artists here in the Delta have moved to Italy. I really can’t tell the difference. It’s the real McCoy…”.
(“…Ho ricevuto proprio oggi il vostro cd e penso che sia semplicemente grande. Mi piace molto. Per un momento ho pensato che tutti gli artisti di blues che stanno qui nel Delta si fossero trasferiti in Italia. Non c’è nessuna differenza fra voi e loro. Il disco è qualcosa di realmente autentico…”.
Sunshine Sonny Payne
King Biscuit Time Radio Show
Helena, Arkansas
“…Il disco è bellissimo ed emozionante …”.
Stefano San Bartolomeo
“…Un lavoro splendido. A mio giudizio il migliore della ditta “Poggi e company”.
Non staro’ ad elencare tutti i pregi e le qualità di “Mercy”, l’hanno gia’ fatto molto bene i recensori, mi limito a dire che mi ha emozionato ed l’unica cosa che per me conta nella fruizione dell’arte in generale, il resto sono trastulli intellettuali. In questo caldo tropicale mi rinfresco con la vostra meravigliosa musica. Che la gioia sia con voi che avete un grande cuore…”.
Gianni – Torino
“…Mercy è, come mi aspettavo, un grandissimo album. Fabrizio & Co. sono riusciti nell’impresa, tutt’altro che facile, di mescolare perfettamente blues e gospel, sacro e profano; ma soprattutto sono riusciti a ridare vita a canzoni che, avendo conosciuto centinaia di versioni, non era affatto agevole interpretare, dando di ciascuna di esse una versione assolutamente inedita ma al contempo rispettosa degli “originali”.
Bravi è l’unica parola che mi viene in mente a tal proposito, senza sprecare altri aggettivi…”.
Massimo Ferro
L’amica Angela Marchi dopo aver ascoltato “Mercy” ha mandato a Fabrizio questa bellissima poesia:
L’armonica
accompagna la mia malinconia
ruba frammenti di sensazioni
giocando a farle entrare vorticosamente tra le ombre che
immote costringono il mio cuore.
Spezza i pensieri
e li trascina nel buio in un turbinio convulso
lassù, fin dove brilla la luce.
Angela Marchi
“Dopo numerosi ascolti ti rendi conto di essere nei paraggi di un capolavoro, un disco che consacra definitivamente i Chicken Mambo ma soprattutto la”Poggi’s Family”, premiando la costanza e la dedizione di Fabrizio e Angelina che hanno sempre creduto con tanta passione nei loro progetti.
In un mondo spesso distratto dalla mediocrità (venduta bene) e dove conta sempre meno la professionalità fa piacere che anche chi si era sempre dimenticato dell’armonica e dell’organetto (quanto mi manca) di Fabrizio, oggi gli renda giustizia.
Un disco magico e armonioso che rimette le cose al suo posto. Suonato con maestria da un gruppo di artisti appassionati delle cose che fanno e Dio solo lo sa di quanto abbiamo bisogno delle passioni…..
Sono contento di essere vostro amico e di aver sempre creduto in voi”.
Claudio M.Ravasi
“…Anch’io amo questa musica e sento di ringraziare Fabrizio e tutti i suoi collaboratori per questo lavoro e per il ricco libretto che lo accompagna. Non solo spiega, ma ti fa entrare nelle canzoni, nelle situazioni di vita vissuta dai bluesmen e da lui in prima persona. Grazie per questa testimonianza di fede e speranza, e di preghiera! Rappresenta un segno anche nel mio cammino personale…Complimenti a tutti allora, e a Fabrizio Poggi in particolare! Continuate cosi!…”
Fabio Turrisendo
“Ad ogni ascolto mi rendo sempre più conto che “Mercy” è un gran disco”.
Agostino Biella
“Carissimi,
abbiamo ricevuto il cd due giorni fa e l’ abbiamo gia’ sentito e risentito ed è veramente una cosa bellissima. Esprime proprio un messaggio universale, comprensibile a chiunque, al di la’ del genere musicale. E’ un’esperienza spirituale e musicale insieme. Ed e’ anche bellissimo l’aspetto corale del tutto, quante personalità musicali si sono inserite nell’insieme, in modo assolutamente naturale, come il respiro. Bravissimo Fabrizio, e bravissimi tutti, bravissima Angelina (molto suggestive le foto!)”.
Paolo e Chiara
“Ho apprezzato moltissimo il Cd “Mercy” che ascolto rigorosamente da sola quando desidero incontrare le mie emozioni più profonde e con gli altri quando mi sento particolarmente felice di condividere quello che la musica ha trasmesso a me.
Un saluto affettuoso a tutti Voi”.
Mara
“Ciao Angelina!
Disco stupendo. Complimenti!”
Marco
“Ciao Angelina
Ringrazia anche Fabrizio da parte mia, per tutte le EMOZIONI che ogni
volta che lo ascolto, riesce a regalarmi con la sua musica”.
Pierre
“Carissimi
…Un disco molto bello e realizzato con il cuore…”.
Raffaele
“Caro Fabrizio, torno a complimentarmi con Te per il Tuo cd “MERCY” é stupendo, registrato, suonato e cantato da Dio!
Grazie ancora per questa musica, mi prende molto e non mi stanco mai di ascoltarlo.
Spero proprio un giorno di poterti vedere dal vivo… Ma prima o dopo succederà, cosi ti potrò conoscere anche personalmente.
Continua così… E buona fortuna”.
Eros
“Ciao Fabrizio,
…voglio dirti che personalmente ho trovato commovente (nel vero senso della
parola cioè commuoversi o piangere) Down by the Riverside , sinuosamente
triste … Trovo quasi superfluo dire che il cd è strepitoso …”.
Corrado
“Ciao Angelina,è arrivato il cd stamattina….che dire….Grande! E’ da pelle d’oca!
Veramente complimenti a Fabrizio e band per il lavoro svolto. E’ di una professionalità unica.
Speriamo che veniate presto da queste parti così da potervi fare i complimenti di persona!
Grazie ancora e un saluto “armonico” a tutti”.
Massimo
“Ciao,
Ho acquistato da qualche tempo il nuovo cd “MERCY” e lo trovo veramente ben fatto, suonato alla grande e soprattutto si sente che è realizzato veramente con il cuore, questa mia e -mail è solo per farvi i miei complimenti.
Spero di vedervi almeno una volta in concerto qui in Centro Italia, ancora complimenti”.
Paolo
“Ciao Angelina,
Il disco (che ho appena finito di sentire) è davvero molto bello e
particolare, per temi, atmosfere, “musicianship” e profondità”.
Giovanni
“Caro Fabrizio,
gran bel disco. Suonato benissimo. Veramente veramente bello.
La tua voce è bellissima…
…Il disco si merita un gran bel 9 …
Non è facile ultimamente trovare in giro dei buoni dischi come il tuo.
Ancora one thousand compliments”.
Gianni
“…Un ottimo lavoro, molto ben realizzato, fin dalla cura delle note di copertina. Sulla qualità degli ospiti inutile dilungarsi. Si nota perfettamente che è un atto d’amore, non un coronamento di una carriera, bensì un nuovo trampolino di lancio, perché si sa, in questo mondo bisogna andare costantemente ad attingere alle fonti dell’entusiasmo per condurre la nostra piccola battaglia. Fabrizio è un piccolo-grande Don Chisciotte e non posso che avere grande stima di lui. Sono con lui in spirito. Tra l’altro, la scelta dei brani mi pare ottima e pertinente.
Che altro dire? Avanti così”.
Sebastiano
“Dear Fabrizio it is amazing to me that you have captured the heart and soul of this music in your own way. What is equally amazing to me is your ability to connect with people, both through your music and through your own spirit and humanity, and attract them to you and your musical projects. To get so many wonderful musicians to participate with you on this CD (as you have done on earlier CDs as well) is, in itself, a great accomplishment and a reflection of the true and honest friendship you offer. So, Bravo/a again!
I hope you will get to play more music, because you have so much to share”.
(Caro Fabrizio, mi ha davvero emozionato il modo in cui sei riuscito a catturare il cuore e l’anima di questa musica in maniera personale. Quello che mi ha egualmente emozionato è la tua abilità di creare un vero rapporto con le persone attraverso la tua musica e la tua umanità coinvolgendoli nel tuo modo di essere e nei tuoi progetti musicali.
Avere così tanti meravigliosi musicisti in questo cd (come peraltro è stato in altri tuoi precedenti cd) è già di per se stesso, una grande conquista e una testimonianza della sincera e onesta amicizia che sempre proponi. Così, di nuovo bravo/a!.
Spero che avendo così tanto da dare, non ti manchino più occasioni per suonare la tua musica)”.
David Teicher – New York
“The cd sounds great and great playing”.
Mickey Raphael leggendario armonicista di Willie Nelson
Complimenti per il nuovo cd.
Bellissimo Mercy!!! Grande Fabrizio!!!
Tito
Recensione Concerti
American West
Fabrizio Poggi & Chicken Mambo LIVE
Spazio Musica, Pavia
di Alessio Tartara
In quest’occasione non vi parlerò di un concerto country, ma di una serata (e un disco) di spirituals. Di spirituals e di blues. Ma soprattutto di ottima musica.
Fabrizio Poggi, cantante e armonicista, oltre che scrittore, ricercatore e profondo conoscitore della musica folk italiana, ha presentato a Pavia l’ultimo album inciso con i suoi Chicken Mambo. Il pubblico italiano forse non è molto abituato a questo genere di contaminazioni, comuni e diffuse oltreoceano; un esempio su tutti, il più famoso: Willie Nelson.
L’atmosfera raccolta e la particolare e calda luce di Spazio Musica fanno da perfetta cornice per la presentazione di brani così intimi, di questa che al contempo è una preghiera e un ringraziamento a Dio, per un futuro migliore e per avere trovato la forza e l’aiuto per uscire da un periodo buio e difficile. E tutti questi sentimenti traspaiono e trasudano dai brani scelti, a partire da quello che dà il nome al disco, Mercy; e poi via, in un viaggio fisico e spirituale, attraverso le strade del delta del Mississippi e quelle dell’anima, sempre in movimento e pronti a seguire la chiamata (Walkin’ Blues, You Gotta Move, People Get Ready, This Train). Riconoscendo i propri errori (Nobody’s Fault But Mine), con la certezza di avere sempre e comunque qualcuno pronto ad ascoltare (Jesus On The Mainline), e ad accompagnarci nelle difficoltà, prendendoci per mano per ricondurci a casa anche nei momenti peggiori (I Want Jesus To Walk With Me, Precious Lord). E Fabrizio conclude il concerto con un brano che è la sintesi di tutto questo: Song for Angelina, la sua compagna di vita, presenza costante e preziosa.
La voce di Fabrizio è calda e morbida, la sua armonica ha il soffio dell’anima e sia i Chicken Mambo che gli ospiti intervenuti accompagnano in modo magistrale e discreto questo racconto, questa poesia magica, così personale e al contempo così universale.
Una medicina per il corpo e per lo spirito, di cui oggi tutti avremmo bisogno.
Termino con le parole di Fabrizio stesso: “May your dreams come true”.
Recensione apparsa sul sito francese Zicazic.com
Fabrizio Poggi e Chicken Mambo LIVE
Rootsway Festival, Corte di Ragazzola – Roccabianca (PR)
di Fred Delforge
La première bonne surprise du soir nous est proposée par Fabrizio Poggi & Chicken Mambo et si la configuration scénique est quelque peu surprenante puisque le frontman est assis très bas sur une chaise avec ses harmonicas autour de lui, les premières notes auront tôt fait de nous convaincre de la très grande solidité du projet ! Guitare, basse, batterie mais aussi accordéon sont au programme de ce voyage que Fabrizio nous propose dans le delta du Mississippi avec des notes toujours très délicatement jouées mais aussi avec une véritable attitude de prêcheur qui raconte son histoire, qui invite le public à partager, voire carrément à communier au gré des « Soul Of A Man », « You Gotta Move » et autres « Walkin’ Blues » qui agrémentent le début du set.
L’harmonica chromatique n’est que le prétexte à une démonstration de plus et Fabrizio Poggi ne manque aucun de ses effets, nous servant même un « Down By The Riverside » aux limites du reggae avant de nous conduire vers un final d’une rare intensité où l’on remarquera une vibrante interprétation de « This Train » et un « Amazing Grace » revu et corrigé avec ingéniosité à la sauce Chicken Mambo ! Quelques saluts à l’Italienne et une ovation du public raccompagneront le combo transalpin vers le coin de la scène où le leader ne manquera pas de nous faire remarquer que son histoire du jour se décline aussi bien en Anglais ou en Français. A bon entendeur …
La prima sorpresa della serata è stata proposta da Fabrizio Poggi & Chicken Mambo la cui sorprendente configurazione scenica vedeva il frontman seduto su una sedia circondato dalle sue armoniche, le cui prime note ci convincono molto presto della grande forza del progetto! Chitarra, basso, batteria ma anche fisarmonica, sono protagoniste del programma di viaggio nel delta del Mississippi che Fabrizio ci propone con note suonate sempre molto delicatamente e con un sincero atteggiamento da vero predicatore che racconta le sue storie, che invita il pubblico a partecipare con un piacevole, apprezzato e forte senso di comunione attraverso brani come ‘Soul Of A Man “, ” You Gotta Move “e” Walkin’ Blues “che adornano la prima parte del set.
L’armonica cromatica è solo il pretesto con cui Fabrizio Poggi non manca di dimostrarci i tanti effetti che si possono ricavare da quello strumento, cui segue “Down by the riverside” che ci conduce a un finale di una rara intensità che comprende una vibrante interpretazione di “This Train” e una versione di “Amazing Grace” rivista e corretta con grande intelligenza dai Chicken Mambo! Un inchino da parte della band e un’ ovazione da parte del pubblico italiano salutano l’uscita di scena del combo transalpino il cui leader ci ha confidato che può raccontare le sue storie sia in inglese sia in francese. A buon intenditor …
“La Libertà”
Fabrizio Poggi Live
MILESTONE, PIACENZA
di Gianmarco Aimi
Un Cyrano de Bergerac moderno, non certo per estetica: visto che Fabrizio Poggi si presenta come un mite signore di mezza età, che porta i suoi anni con la semplicità ed il garbo di chi li ha vissuti intensamente e senza troppi rimpianti. Semmai come spirito, con il quale egli si approccia alla musica e che ha presentato, per l’ennesimo appuntamento dell’Icy blues, venerdì 23 dicembre al Milestone di Piacenza, con la forza di chi l’ha attraversata, per più di trent’anni, con passione e dedizione. Così, ogni brano presentato sembra richiamare il finale del famoso monologo di Edmond Rostand, dal titolo Orsù che dovrei fare? “…disdegnando d’esser l’edera parassita, pur non la quercia essendo, o il gran tiglio forzuto salir anche non alto, ma salir senza aiuto”. Richiamandosi alla cosiddetta “altra musica americana”, quella commistione di blues, folk e country delle origini, egli riesce a salir di certo molto in alto sia nell’interpretazione di traditional del genere che nella riproposizione di pezzi propri. L’apertura è dedicata ad un caposaldo del blues anni ’30 come The soul of a man, di Willie Johnson, senza dimenticare la leggenda rappresentata da Robert Johnson, omaggiato in Walkin’blues e Cross road blues, interpretate in modo magistrale. Ormai di sua “proprietà” il suggestivo canto tradizionale spiritual John the revelator: che sembra provenire dalle corde vocali di un raccoglitore di cotone, nelle piantagioni americane degli anni della schiavitù, nel quale la luce è rappresentata dalla straziante ma quanto mai salvifica melodia dell’armonica di Poggi. Accompagnato da Maurizio Fassino e Gianfranco “French” Scala alle chitarre, Fabrizio Poggi si diletta nell’antica arte dell’improvvisazione, soprattutto quando, supportato alla voce da Erica Opizzi e successivamente da Mauro Sbuttoni è libero di potersi concentrare sul suo strumento principe: l’armonica. Struggenti e attuali come non mai (vista la recente elezione di Barak Obama), People get ready di Curtis Mayfield, brano cardine della lotta dei neri per i diritti civili e Precious Lord di Thomas Dorsey, brano preferito da Martin Luther King. Da ovazione il duetto con Sbuttoni, che ha cantato a cappella Oh lord won’t to buy me a mercedes benz (brano portato al successo da Janis Joplin), accompagnato solo dall’armonica di Poggi. Uscito da un decennio non facile, per alcune disavventure di salute, Fabrizio Poggi, con i suoi Chicken Mambo, sembra oggi più in forma che mai. Conclude l’esibizione con Song for Angelina, dedicata alla moglie alla quale, proprio per sua ammissione, deve il nuovo senso che è riuscito a dare alla propria vita. Un Cyrano certo, libero e svincolato da ogni schema, ma che invece del pennacchio, che per Cyrano rappresentava la libertà più importante anche dell’amore per Rossana, mette in primo piano l’amore per la donna che non lo ha mai abbandonato. D’altronde, quella era un’opera teatrale, questa è la vita vera.