Pete Seeger in Italia (2006)
In seguito al riuscitissimo tributo di Springsteen al vecchio maestro del folk americano dal titolo emblematico “We shall overcome: The Seeger Sessions”, il grande Pete Seeger viene riscoperto un po’ da tutti e naturalmente anche dalle case discografiche che danno alle stampe i brani che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. In questo caso si tratta di registrazioni amatoriali, ma di buona qualità, tratte dai concerti di Novara e Torino tenutisi l’8 e il 9 aprile 1977 durante il I° festival della canzone popolare “Victor Jara”. Il disco contiene 21 tracce tratte dal songbook internazionale di Seeger, brani di forte impegno civile strutturate sotto forma di ballata o di blues e che spaziano fra i vari temi cari al leggendario folksinger americano.
Si va da brani dedicati al modo del lavoro (il classico John Henry, Which Side Are You On? Da che parte stai? – scritta dalla moglie di un minatore in sciopero, e I Do Mind Dying, quest’ultima del grande bluesman Joe Carter), a canzoni per la pace contro tutte le guerre (la sempre emozionante Where Have All The Flowers Gone), ai brani di lotta sudamericani (Estadio Chile, Victor Jara, Guantanamera). “Estadio Chile” è uno dei punti più alti del disco: il brano è l’ultima poesia scritta da Victor Jara prima di essere trucidato dagli sgherri di Pinochet, e Seeger ne dà un’interpretazione da pelle d’oca. “Guantanamera” cantata a squarciagola è di rara bellezza a cui fa da contraltare la dolcissima “Sweet Roseanne” brano popolare raccolto da Alan Lomax. Il disco contiene anche un paio di riferimenti ad un altro grande del folk statunitense: l’immortale Woody Guthrie, grande amico e compagno di lotte di Pete Seeger che qui ci regala un’indimenticabile versione di “This Land Is Your Land” e una divertente canzone per bambini “Car Car”. Altra perla del disco “If I Had A Hammer” autentica canzone manifesto per una generazione che davvero voleva cambiare il mondo e particolarmente significativa “Viva La Quince Brigada”, canzone della Resistenza spagnola. C’è anche una “Tarantella siciliana” strumentale omaggio di Seeger al nostro paese. Negli spettacoli Seeger che canta, parla e suona chitarra e banjo è aiutato dall’amico Dario Toccaceli (che ha anche effettuato queste registrazioni) che ha il compito di tradurre in italiano le parti più importanti dei brani e di fornirgli un adeguato background vocale.
Davvero bello il booklet del cd che contiene tutti i testi con le relative traduzioni e una nutrita serie di foto del grande folksinger. Toccanti le prefazioni che rievocano efficacemente lo spirito di grande passione civile e di sacrosante speranze che aleggiavano tra i giovani in quei mitici anni. Da brivido soprattutto per quelli che come me avevano vent’anni nel 1977 “sentire” la grande partecipazione del pubblico che invitato da Seeger canta con lui e batte le mani in una serie di riti propiziatori che sembrano auspicare davvero un mondo diverso, sicuramente migliore. Un disco per scoprire o riscoprire “l’altra faccia dell’America”, quella disperata e derelitta, quella del folk e del blues, quella del “sogno americano” tradito, quella di cui si parla sempre troppo poco.