Jerry Jeff Walker

Avevo 16 anni, e nelle mia stanzetta di un grande paesone del Sud della Lombardia, ascoltavo i grandi cantautori americani di quegli anni: gente come Bob Dylan, Neil Young, Jackson Browne, e ….E poi c’era un giovane cantautore che suonava una canzone bella e triste. Lui era Jerry Jeff Walker, la canzone era “Mr. Bojangles”.
Mr Boiangles era un ballerino di Tip Tap o roba simile. Era piuttosto famoso e girava il sud degli States esibendosi nei locali più esclusivi e alle feste che si tenevano in quelle splendide ville che Via col vento ha immortalato per sempre.
Poi, purtroppo un giorno il suo povero cane morì, e da allora il povero Bojangles era diventato triste. Erano passati vent’anni da quel giorno ma lui non si era più ripreso. Adesso si esibiva per una birra e qualche soldo in locali scalcinatissimi ma mantenendo comunque la sua dignità di artista anche quando gli ubriachi lo canzonavano lanciandogli una moneta e gridandogli Balla Mr Bojangles!.
Questa storia mi aveva preso in maniera incredibile. Suonavo e risuonavo questa canzone sognando di duettare con Jerry Jeff sulla veranda di una casetta immersa tra le verdi colline che circondano Austin, Texas. Certo non avrei mai pensato che venticinque anni dopo io e lui avremmo cantato insieme una mia canzone. Nel 1999 quando ho iniziato a registrare il disco dei Chicken Mambo Nuther World tra i tanti bravi musicisti contattati c’era naturalmente John Inmon il mitico chitarrista di Jerry Jeff. Volevo fortemente il suono della chitarra nel brano che più mi aveva ispirato Jerry Jeff e cioè su I’m on the road again , un pezzo che io avevo appunto scritto ispirandomi alla vita zingara dei musicisti così ben raccontata dal cantautore Texano. John Inmon è venuto in studio e ha suonato splendidamente con noi tra un piatto di spaghetti italiani e racconti sulla vita on the road.
Quando se n’è andato ha portato via con sé un nastro con il provino della canzone che aveva suonato e una lettera per Jerry Jeff dove io raccontavo cosa vuol dire andare in giro a suonare nel nostro Belpaese, specialmente una musica che devi suonare con tanta passione per potere sopportare sacrifici e umiliazioni che tanta, troppe volte i musicisti provano in questo mondo non proprio perfetto. John mi ha raccontato di aver lasciato sia la cassetta che la lettera sulla macchina di Jerry Jeff. Qualche giorno dopo Jerry Jeff telefona a John Inmon dicendogli in tono scherzoso: ho come l’impressione che tu abbia suonato con questi ragazzi italiani meglio di quanto tu faccia con me. E poi ho letto la lettera di Fabrizio e Angelina e mi sono commosso pensando a quanto possano fare le canzoni attraversando gli oceani e le montagne e raccogliendoci tutti quanti intorno ai veri valori della vita. John anche lui in tono scherzoso ha detto a Jerry Jeff: Questi ragazzi non hanno un soldo, però sarebbe bello che tu andassi a trovarli in studio.

E Jerry Jeff, 60 anni, 250 concerti all’anno in ogni parte d’America e del mondo ha trovato il tempo di venire in studio, ha avuto la pazienza di imparare una canzone scritta 20 anni prima da un ragazzo che strimpellava la sua chitarra in una piccola stanzetta di un grande paesone del sud della Lombardia. Siamo diventati amici. Jerry Jeff mi ha raccontato storie e aneddoti che hanno riempito il mio cuore e la mia anima. Un giorno, non lontano, li racconterò anche a voi.
E… Mr Bojangles lui, Jerry Jeff, l’ha conosciuto davvero a New Orleans in una cella di prigione. Jerry Jeff era lì perché era salito sul tavolo di un ristorante raffinato e in preda ai fumi dell’alcol si era messo a recitare una poesia d’amore ad una ragazza appartenente ad una ricca famiglia sudista. Mr Bojangles era dentro come al solito per vagabondaggio e perché ogni tanto come diceva lui, ormai alcolizzato, alzava un pochino il gomito.
E’ stato come un sogno per me, ma si sa, a volte in America i sogni si avverano. E quando suono dal vivo questa canzone penso sempre a dove sarà quella sera Jerry Jeff a suonare.
Magari in un locale sperduto là nel profondo cuore del Texas.
E’ molto difficile per me scegliere i dischi più belli di Jerry Jeff però ce ne sono tre che per me sono particolarmente significativi:
Il primo è MR BOJANGLES dove Jerry Jeff è accompagnato dal grande David Bronberg alla chitarra e dal favoloso ma purtroppo sottovalutato Don Brooks all’armonica ( tra i miei maestri d’ramonica).
Il secondo è VIVA LUCKENBACH registrato dal vivo in una delle più incredibili dance hall Texane dove tra l’altro ho realizzato un altro mio sogno suonando con Pat Green su di un palco dove è passato tutto il country rock degli anni settanta.
Il terzo è il bellissimo GYPSY SONGMAN una sorta di autobiografia musicale dove Jerry Jeff risuona tutte le sue canzoni più conosciute rivestendole di arrangiamenti acustici, semplici ma bellissimi.
Hi, Fabrizio, Jerry Jeff Walker here….