JOHN MAYALL
FIND A WAY TO CARE
FORTY BELOW, 2015
Unbelievable! Chissà a quale cross road John Mayall ha venduto la propria anima per riuscire ad avere la stessa energia e la stessa voce di quando aveva vent’anni?
A parte gli scherzi, a ottantatre anni uno dei padri del “british blues”, una leggenda vivente, è ancora in grado di realizzare un disco ispirato e di grande spessore, già salutato come uno dei migliori tra quelli incisi negli ultimi anni. Con lui la sua attuale live band: Rocky Athas alla chitarra, Greg Rzab al basso e Jay Davenport alla batteria.
REVEREND FREAKCHILD
HILLYBILLY ZEN-PUNK BLUES
TREATED AND RELEASED, 2015
Very interesting! Torna il reverendo newyorkese con il suo “entusiasmo irriverente” (parole della rivista “Living Blues). Per questo nuovo lavoro si è circondato di compagni di viaggio come Hugh Pool e John Ragusa dei Mulebone; e Chris Parker alla batteria (Butterfield, Hammond, Cocker e Dylan). Il cd si muove tra acustico e elettrico e tra country, rock, blues, atmosfere fine anni Sessanta, Rev. Gary Davis, Hot Tuna, Doors e Captain Beefheart per un risultato sicuramente interessante.
AMY HELM
DIDN’T IT RAIN
eONE MUSIC, 2015
Her voice is made of gold! La sua voce è oro puro. Calda, commovente e sensuale come poche. Amy Helm è la figlia di Levon Helm batterista di The Band e autentica leggenda del rock. Questo è il suo primo lavoro solista se si eccettuano gli ottimi dischi registrati con i bravissimi Ollabelle. Il disco è variegato ma trova i suoi punti cardine nei vecchi spiritual (che per me sono la cosa che Amy interpreta al meglio), nel country d’annata e in alcune belle canzoni tra rock, pop, soul e modern folk.
BRAD VICKERS AND HIS VESTAPOLITANS
THAT’S WHAT I SAY
MAN HAT TONE, 2015
A pleasant Americana dictionary! E’ davvero un piacevole dizionario sulla “old time music” degli Stati Uniti il disco numero cinque di Brad Vickers, bravo chitarrista già alla corte di Pinetop Perkins. Le trame sonore di questo nuovo lavoro si dipanano tra old country, jug band music, early jazz, Appalachian music, senza dimenticare il buon vecchio rock & roll in stile New Orleans. Ci sono piaciute particolarmente la jazzata “Don’t you love your daddy no more?” e “Fightin” pregnante e significativo gospel.
JIMMY BURNS
IT AIN’T RIGHT
DELMARK, 2015
A nice trip through black music! Fratello di Eddie “Guitar” Burns, Jimmy Burns è un’ altra delle tante meritevoli “scoperte” della Delmark di Chicago. Originario del Mississippi, ma residente da anni nella Windy City, Burns ci accompagna in un piacevole viaggio attraverso la musica black partendo con la slide alla Muddy Waters e passando per l’r&b di Percy Sledge, il Buddy Guy d’una volta, Louis Jordan, Magic Sam, Pinetop Perkins e grandi classici come “Stand by me” e “Messin’ with the kid”.
ANDY SANTANA AND THE WEST COAST PLAYBOYS
WATCH YOUR STEP!
DELTA GROOVE, 2015
Brilliant and unpredictable! Se pensate al classico west coast blues siete completamente fuori strada. Certo il blues californiano non manca in questo cd del bravo chitarrista, cantante e armonicista di Vera Cruz ma nell’album non mancano guizzi brillanti e in qualche modo imprevedibili quando Andy propone il rock ‘n’ made in New Orleans di Dave Bartholomew, il surf rock anni Sessanta con tanto di Farfisa e un brano di funky psichedelico che piacerebbe a Quentin Tarantino.
SHEMEKIA COPELAND
OUTSKIRTS OF LOVE
ALLIGATOR, 2015
Great job Shemekia! La cantante di Chicago questa volta ha scelto le canzone giuste e ha messo insieme un grande disco con ospiti del calibro di Billy Gibbons dei ZZ Top (che suona nella loro “Jesus Just Left Chicago”), Alvin Youngblood Hart e Robert Randolph. L’album vira verso un suono più rock blues con qualche puntata verso trame elettroacustiche, un pizzico di Otis Redding, una bella versione di “Long as I Can See the Light”” di John Fogerty e un sentito omaggio a Jesse Mae Hemphill.
STOLEN HEARTS
DIRTY SOUTHERN SOUL
INDEPENDENT, 2015
Fine music from the Carolina’s! Pam Taylor voce e chitarra e Robert Johnson Jr. basso, chitarra, voce e mandolino sono due musicisti di grande talento. Questo non è un album prettamente blues ma è comunque colmo di tante belle canzoni, tutte autografe che toccano country, folk, soul e southern rock tra Stones e Lynyrd Skynyrd. In una parola: Americana. Ottimi anche i due brani live posti alla fine del cd con una bella e sentita versione del classico di Etta James “I’d rather go blind”.
BOBBY MACK
TEXAS GUITAR HIGHWAY MAN
BMS, 2014
A real Texas guitar legend! Bobby Mack è davvero una leggenda per tutto ciò che concerne la chitarra blues (e rock blues) in Texas. Ha suonato e registrato con Albert Collins, Buddy Guy, Otis Rush, Junior Wells, Luther Allison, Doyle Bramhall, Lou Ann Barton, Jimmy Rogers, Willie Foster, Neville Brothers e tantissimi altri. Narra una leggenda che il giovane Stevie Ray Vaughan appena giunto da Dallas a Austin non perdesse un concerto di Bobby Mack da Antone’s o all’Armadillo. Consigliato!
THE BEAT DADDYS
HOODOO THAT WE DOO
MELROSE HILL, 2015
Powerful and evocative! Quest’album tra rock e blues e tra Tony Joe White e i Cream è davvero potente ed evocativo. Larry Grishman e Tommy Stillwell originari del Kentucky sono in giro da più di trent’anni e hanno all’attivo nove album. Eccellenti le voci, le chitarre e le canzoni. “These chains” il brano d’apertura vale da solo con il suo sound paludoso, evocativo e colmo di spiritualità vale da solo l’acquisto dell’intero cd. Tra i loro fan c’è anche Dan Aykroyd quindi …
OMAR COLEMAN
BORN & RAISED
DELMARK, 2015
Fresh and classic! Un disco classico ma anche nuovo e fresco dal West Side di Chicago questo di Omar Coleman giovane e bravo cantante e armonicista dal fraseggio originale influenzato da Billy Branch e Sugar Blue. Non solo Chicago blues quindi, ma anche r&B, Motown soul, rock e un funky sound che mi ha ricordato alcune vecchie incisioni di James Cotton e Buddy Guy & Junior Wells. 14 brani tra cui molte composizioni originali. Ospiti Mike Wheeler, Toronzo Cannon e Dave Herrero.
ZORA YOUNG & LITTLE MIKE AND THE TORNADOES
FRIDAY NIGHT
ELROB, 2015
An authentic voice from the heart of Chicago! Little Mike and The Tornadoes, illustre band di New York,dopo aver accompagnato durante gli anni Ottanta grandi come Pinetop Perkins e Hubert Sumlin si uniscono in questo album a una delle voci più autentiche del Chicago blues degli ultimi anni: Zora Young, cantante ben conosciuta anche dalle nostre parti. Un plauso al pianista Jim McCaba vero emulo dello scomparso Otis Spann e a Mike Markowitz sempre brillante all’armonica.
DAVE WELD & THE IMPERIAL FLAMES
SLIP INTO A DREAM
DELMARK, 2015
Great balls of BLUES fire! Ho parafrasato il titolo di un celebre brano di Jerry Lee Lewis perchè in questo cd ci sono un paio di energici rock ‘n’ roll che me lo hanno ricordato. Per il resto il disco è composto da un amabile Chicago blues intriso talvolta di soul. Weld è superlativo alla chitarra (fantastico alla slide) e condivide il microfono con la sua compagna di vita, la brava Monica Myhre. Superbi gli ospiti: Bobby Rush all’armonica, Greg Guy (figlio di Buddy) alla chitarra e Sax Gordon.